Sismicità rilevata dalla RSCL prima dello stoccaggio
La rilevazione della sismicità prima dell’avvio delle attività di stoccaggio serve a valutare la sismicità naturale di fondo in condizioni “non perturbate”. Due premesse sono importanti. La prima è che in ogni area del mondo è presente sismicità naturale, eventualmente molto debole, ma è sempre presente; ciò a causa dello stress tettonico cui è soggetta la crosta terrestre, ovunque, a grande e a piccola scala, a causa del movimento delle placche. La seconda è che la completezza della fenomenologia rilevata dipende dal sistema di rilevazione, che nel nostro caso è la rete di monitoraggio sismico: quanto più sensibile è la rete tanti più eventi sismici saranno rilevati. Fatte queste premesse, è facile comprendere perchè con la nuova Rete Sismica di Cornegliano Laudense (RSCL) ci si attende di rilevare della sismicità molto debole anche in un’area, come quella del lodigiano, dove normalmente la rete nazionale rileva solo pochissimi eventi.
Gli Indirizzi e Linee Guida per i monitoraggi del MiSE suggeriscono di rilevare la sismicità di fondo per un periodo di almeno un anno. Con il sistema monitoraggio di Cornegliano Laudense in assetto definitivo, il periodo di rilevazione pre-attività è durato 23 mesi (dall’1 gennaio 2017 a dicembre 2018, quando sono iniziate le attività di stoccaggio).
Nel periodo 1/1/2017-31/11/2018 la RSCL ha rilevato complessivamente 11 eventi nell’Area Esterna di rilevazione, corrispondente all’area contenuta entro un raggio di 30 km dal sito di stoccaggio. I parametri degli eventi sono riassunti in Tabella 1 e mappati in Figura 1.
Tabella 1 – Lista degli eventi localizzati dalla RSCL nel periodo 1/1/2017-30/11/2018 fino a circa 30 km dal comune di Cornegliano Laudense. Le colonne contengono, nell’ordine: l’area in cui si trova l’evento; la data anno-mese-giorno; l'ora; la latitudine e la longitudine, in gradi decimali; la profondità (in km); la magnitudo ML; la qualità della localizzazione (decrescente da A a D); il numero totale di fasi usate; il numero di fasi S usate; l’errore statistico nella localizzazione in km, rispettivamente per le due componenti orizzontali e per quella verticale, come definito dal metodo HypoEllipse. I colori utilizzati in tabella indicano diverse classi di profondità, analogamente a quanto rappresentato in Figura 1, e cioè: rosso 0-5 km, arancio 5-10 km, azzurro 30-35 km, blu 35-40 km.
Figura 1 – Mappa degli eventi localizzati dalla RSCL nel periodo 1/1/2017-31/11/2018, a distanza entro circa 30 km dal sito di stoccaggio (pannello a) e a una scala di maggiore dettaglio (pannello b). Gli epicentri sono rappresentati con i cerchi rossi pieni con dimensione proporzionale alla magnitudo; i triangoli colorati rappresentano le stazioni appartenenti alle diverse istituzioni scientifiche esistenti nell’area; il cerchio nero tratteggiato, centrato sul sito di stoccaggio e con raggio 30 km, rappresenta l’Area Esterna di rilevazione. Altri dettagli nelle legende.
Si può notare che:
• 4 eventi sono profondi (30-40 km) e di natura sicuramente tettonica. Il primo di questi (23/5/2017 ore 04:16:32) si trova ai bordi dell’Area Esterna AE, vicino a Milano; si tratta di un evento profondo circa 38 km e con magnitudo debole (ML1.9), che è stato rilevato anche dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata. Gli altri tre eventi profondi hanno ipocentri approssimativamente sotto il perimetro del Domino Esteso DE, in direzioni diverse rispetto alla Centrale di Stoccaggio, e magnitudo deboli (tra 1.3 e 2.0). Questi eventi non sono stati rilevati dalla Rete Nazionale.
• 1 evento (ML 0.7 del 27/5/2018 ore 20:01:35) ha profondità di 5.7 km e si trova a una distanza epicentrale ridotta rispetto alla Centrale di stoccaggio. L’ipocentro si trova nel DE ma relativamente vicino al bordo del volume del Dominio Interno DI, e può collocarsi nelle porzioni superficiali delle strutture tettoniche presenti sotto i sedimenti della Pianura Padana.
• i restanti 6 eventi sono tutti superficiali, con profondità comprese tra 1.2 e 3.6 km. 4 di questi eventi ricadono nel Domino Interno a distanza inferiore a 3 km dal serbatoio, mentre 1 ricade nel Domino Esteso, a circa 7 km dal perimetro esterno del serbatoio, verso SE. Si noti anche che 2 degli eventi superficiali hanno qualità di localizzazione non ottimale (rispettivamente B per l’evento del 11/7/2017 delle 22:25:03, e C per l’evento del 20/10/2017 delle 21:37:06).
L’interpretazione che diamo di questi eventi, che, sottolineiamo, hanno tutti magnitudo molto debole, è la seguente. Di norma lo strato sismogenico, cioè la porzione di crosta terrestre in grado di accumulare gli stress tettonici e dare origine a terremoti, si colloca a profondità maggiori di 4-5 km. In Pianura Padana nella zona del lodigiano, le strutture ad anticlinale del fronte appenninico settentrionale, che sono sepolte sotto i sedimenti alluvionali, possono arrivare localmente fino a circa un chilometro di profondità. Tutti gli eventi occorsi, in conseguenza, sono compatibili con cause di natura tettonica. Per gli eventi più superficiali e vicini al serbatoio, nella fattispecie i 4 eventi occorsi nel Dominio Interno tutti molto deboli, non si può escludere che il moto rilevato sia dovuto a qualche attività svolta nel sottosuolo durante la realizzazione dell’impianto di stoccaggio (ad esempio prove di tenuta dei pozzi, etc.). Sicuramente non si tratta di micro-eventi indotti dallo stoccaggio, dato che questa attività non era stata ancora avviata. Comunque, qualunque sia la causa di questi micro-eventi, le rilevazioni effettuate nel periodo antecedente l’avvio dell’attività di stoccaggio confermano per l’area monitorata un quadro di sismicità molto debole, sostanzialmente in linea con quello di pericolosità assunto dalla normativa (vedi "Inquadramento Sismotettonico"), e il miglioramento di qualità del monitoraggio ottenuto con la RSCL, in grado di rilevare eventi deboli con magnitudo inferiore a 1.