Sismicita'
Cos'è un "evento sismico"?
Il termine “evento sismico” indica ogni fenomeno che genera onde sismiche (o vibrazioni del suolo) che si propagano all’interno della terra e alla superficie del suolo. Un evento sismico è sempre contraddistinto da un luogo di origine (sorgente), un tempo origine, un’energia rilasciata (magnitudo). Le cause che possono generare un evento sismico sono: terremoti (tettonici o vulcanici), esplosioni (nel sottosuolo, in superficie, nell'atmosfera), mezzi di trasporto (treni, bus, automobili, …), macchinari industriali in azione (motori in rotazione, presse, …), altre cause naturali diverse dal terremoto (impatto di meteoriti, onde dell’oceano, perturbazioni atmosferiche, vento, …), e altre attività umane (scoppi in miniera o cava, attività svolte nel sottosuolo, …, ma anche indagini scientifiche con sorgente “attiva” come la prospezione sismica). Il termine terremoto, in particolare, identifica un evento sismico associato o al rilascio di energia elastica accumulata all'interno della crosta terrestre (origine tettonica) o a fenomeni vulcanici (origine vulcanica).
Cos'e' la pericolosità' sismica?
Con pericolosità sismica si intende comunemente lo scuotimento del suolo che può verificarsi in una certa località a causa degli eventi sismici ricorrenti nell'area (sismicità) . Come per la meteorologia, oggi nel mondo le valutazioni più usate e accreditate di pericolosità sismica si ottengono grazie a stime di tipo probabilistico; esse uniscono le osservazioni disponibili sui fenomeni naturali – i terremoti, le faglie che li generano – con dei modelli matematici che simulano la loro frequenza ed energia nel tempo, e calcolano il movimento del suolo che può derivarne nell'intorno. Per questo le mappe di pericolosità sismica, come quella usata dalla normativa sismica, indicano il valore di moto del suolo che viene superato con un certo livello di probabilità in un dato periodo di tempo (es. accelerazione che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni).
Che differenza c'e' tra intensità' e magnitudo di un terremoto?
La grandezza di un evento sismico può essere misurata mediante la magnitudo o l'intensità macrosismica. La magnitudo è una grandezza fisica ed è espressa attraverso un numero decimale puro. Essa viene calcolata a partire dall'ampiezza delle onde sismiche registrate dai sismografi o grazie alla stima del momento sismico, anch'esso ricavato dalle registrazioni strumentali. Ogni incremento di una unità di magnitudo corrisponde ad un aumento di circa trenta volte dell'energia emessa. La scala di magnitudo più conosciuta è quella proposta da Richter, negli anni ’30. Il più forte evento registrato in Italia è stato il terremoto di Messina del 1908, con M~7.1 e oltre 80.000 vittime stimate.
L'intensità macrosismica (o intensità) di un evento sismico classifica gli effetti provocati sull'ambiente, sulle cose e sull'uomo, e viene pertanto assegnata alle diverse località interessate dall'evento (intensità di sito). L’intensità epicentrale rappresenta l’estrapolazione degli effetti che si sarebbero manifestati all'epicentro, ovvero teoricamente nel punto sulla superficie terrestre più vicino alla sorgente del terremoto; in tal modo può essere considerata una misura dell’energia liberata.
In Italia, l'intensità di un evento sismico viene valutata con la Scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg, più nota come Scala Mercalli) che si compone di dodici gradi. Nella classificazione proposta, gli eventi sono percepibili a partire dal III grado; dal VI all'VIII si verificano danni alle abitazioni; a partire dal IX grado, gli effetti sono distruttivi, con frequenti crolli totali ed effetti sull'ambiente circostante.
In quale classe sismica si trova Cornegliano Laudense?
Cornegliano Laudense nel 2003, è stato classificato nella Zona Sismica 4, quella a minor pericolosità sismica prevista per l’Italia. Tale classificazione per Cornegliano è stata modificata in Zona 3 a seguito della delibera della Regione Lombardia n. 2129 dell'11 luglio 2014 con la quale, anche a seguito dei terremoti dell’Emilia del 2012, è stato innalzato il livello di controllo per gran parte dei Comuni lombardi che prima erano in Zona 4.
Quali sono le caratteristiche della sismicità' dell'area di Cornegliano Laudense?
L’area di Cornegliano Laudense è stata in passato interessata da eventi sismici moderati, poco frequenti, e profondi. Eccetto che per i terremoti del 1786 e del 1951 nel Lodigiano, tutti i terremoti più forti sono avvenuti a più di 15-20 km L’evento di maggior interesse per l’area del lodigiano, cioè quello del 15/5/1951, noto anche come “terremoto di Caviaga” - che fino a pochissimi anni fa, si riteneva provocato dalle attività di estrazione del gas praticate nell’area (Caloi et al., 1956) - è stato più recentemente attribuito ad un’origine tettonica naturale (Caciagli et al., 2015 e Vannoli et al., 2014). È anche importante notare che il catalogo macrosismico non riporta danni nella località di Cornegliano Laudense, mentre, il terremoto ha generato danni in tutte le località vicine ed è stato risentito in un’ampia area nell’intorno.
Per ulteriori dettagli consultare la pagina
Sismicita' storica e strumentale nella sezione Monitoraggio Sismico.
Con quale frequenza e intensita' si possono verificare eventi sismici a Cornegliano Laudense?
Per rispondere a questa domanda bisogna distinguere a quali eventi sismici ci si riferisce.
La rete sismica rileva numerosi segnali che possono essere associati ad eventi sismici legati ad attività umane o a eventi naturali come le perturbazioni metereologiche. La frequenza di questi segnali è legata alla frequenza con cui questi eventi si verificano. Per quanto riguarda le perturbazioni metereologiche, queste sono maggiormente presenti in tarda primavera estate; i segnali relativi a questi eventi vengono riconosciuti ed esclusi dal catalogo degli eventi sismici. Per quanto riguarda i segnali relativi alle attività umane, i treni costituiscono senza dubbio la fonte di segnale sismico più frequente e forte rilevato dalle stazioni della rete. Più in particolare, le stazioni OL05 e OL06 risentono del passaggio dei treni lungo la linea che attraversa Lodi (con una frequenza mediamente di 15-30’) e del passaggio di autoveicoli (es: la stazione OL05 si trova vicino alla statale SS9). Le stazioni OL02, OL03 e OL04 risentono del passaggio dei treni lungo la linea ad alta velocità (con una frequenza mediamente di 10’) e del traffico dell’autostrada A1.
Per i terremoti, la risposta a questa domanda presenta alcuni aspetti di maggiore complessità. Dai dati disponibili è possibile stimare una frequenza pari a un evento in 50-70 anni con un’intensità prossima alla soglia di inizio danno.
L’area del Lodigiano infatti risente degli eventi moderati, poco frequenti e profondi di questo settore della Pianura Padana, ma anche di eventi più energetici e lontani, prevalentemente quelli che avvengono lungo le strutture tettoniche attive delle Alpi Meridionali e degli Appennini Settentrionali.
Lodi è il centro abitato per il quale sono disponibili il maggior numero di informazioni e la storia sismica di Lodi, riportata nel Database Macrosismico DBMI15 (Locati et al., 2016) è costituita da circa 40 osservazioni, relative a terremoti a partire dal Medioevo. A partire dal 1500 sono riportati 8 eventi di intensità superiore o uguale a 5, senza mai raggiungere il sesto grado, soglia del primo danno nella scala macrosismica.
Per ulteriori dettagli consultare la pagina Sismicita' storica e strumentale nella sezione "Monitoraggio Sismico".
Com'era la sismicità' prima dell'attività di stoccaggio?
La rilevazione della sismicità prima dell’avvio delle attività di stoccaggio serve a valutare la sismicità naturale di fondo in condizioni “non perturbate”. La nuova Rete Sismica di Cornegliano Laudense (RSCL), che ha una sensibilità molto più elevata rispetto alla rete nazionale, nel periodo 1/1/2017-31/11/2018 (prima dell’avvio delle attività di stoccaggio) ha rilevato complessivamente 11 eventi di magnitudo molto debole, tutti nell'Area Esterna di rilevazione, e tutti riconducibili a cause di natura tettonica. Non si tratta né di eventi dovuti alle trivellazioni dei pozzi, che erano già concluse, né di micro-eventi indotti dallo stoccaggio, che non era ancora iniziato.
Quando un terremoto e' percepibile per l'uomo?
Gli eventi superficiali possono essere percepiti dall'uomo già a partire magnitudo molto basse (intorno a magnitudo 2.0). Tuttavia tale percezione dipende molti fattori: dalla distanza dell’insediamento, dalla profondità dell’ipocentro, dalle condizioni locali dei suoli (suoli che amplificano possono aumentare la percezione), dall'ora in cui esso avviene (di notte sono percepiti più facilmente).
Quale livello di terremoto può' determinare danni agli edifici?
Gli eventi che possono provocare danni in Italia hanno in genere una magnitudo superiore a 5.5. Tuttavia il moto sismico è largamente influenzato dalla risposta sismica locale, oltre che dalla profondità della sorgente, e il danno dipende dalla tipologia e dallo stato di conservazione del manufatto.